A cura di Marco macchini
Tra le tante anime che Ravenna racchiude al suo interno, quella legata al comparto artistico è sicuramente una delle più luminose e conosciute. Il mosaico, neanche a dirlo, occupa un posto d’onore all’interno della storia della città e richiama ogni anno migliaia di appassionati e curiosi provenienti da tutto il mondo.
La Biennale del Mosaico rappresenta la sacrosanta celebrazione dell’arte che ha reso grande Ravenna, ma anche al di fuori della manifestazione è possibile intraprendere un viaggio tra quelli che sono dei veri e propri santuari artistici custoditi dal territorio ravennate. La Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero Neoniano, il Battistero degli Ariani, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e la Basilica di San’Apollinare in Classe custodiscono al loro interno cicli di mosaici di alto simbolismo cristiano, ancora oggi in grado di stupire per i loro colori sfavillanti e la precisione del linguaggio iconografico.
La Biennale del Mosaico
Ravenna e l’arte del mosaico, un amore indissolubile che da sempre caratterizza la città romagnola. Le splendide opere d’arte custodite da chiese e basiliche, che richiamano ogni anno numerosi turisti e appassionati d’arte, rappresentano un patrimonio storico e artistico unico al mondo. La Biennale del Mosaico, che proseguirà fino al 14 gennaio 2024, rappresenta uno dei migliori modi per immergersi in una tecnica secolare ancora capace di stupire e incantare.
Curata dal Mar (il Museo d’Arte della città di Ravenna), la manifestazione presenta un cartellone ricco di eventi, incontri e visite guidate nei luoghi più suggestivi della città, in un immersivo viaggio alla scoperta delle bellezze artistiche di Ravenna. La biennale 2023-2024, nel dettaglio, sarà dedicata al ricordo di Alberto Burri, uno dei più importanti artisti italiani del secondo Novecento. Accanto ai mosaici sarà dato ampio spazio anche ad altre forme d’arte, dall’architettura alle moderne correnti di design, arrivando a esplorare ogni forma di creatività e sperimentazione in un percorso che si preannuncia a dir poco entusiasmante.
Tre mesi di eventi per celebrare l’arte simbolo di Ravenna
Patrimonio mondiale dell’UNESCO, i mosaici di Ravenna rappresentano una delle più affascinanti eccellenze artistiche del Belpaese. Capirne la storia e le origini non permette soltanto di inquadrarli da un punto di vista storico, ma anche di comprenderne appieno significati e l’impatto che hanno avuto sul presente. La Biennale del Mosaico ha tra i suoi obiettivi proprio quello di offrire uno sguardo sull’attualità del mosaico basandosi sul passato, in questo caso costituito dalle numerose testimonianze paleocristiane e bizantine custodite nel territorio cittadino.
Curata in quest’edizione da Daniele Torcellini, la Biennale del Mosaico trasformerà monumenti, musei, chiostri e gallerie in luoghi di confronto dove l’arte moderna si specchierà in quella antica, in un dibattito avvincente e coinvolgente non soltanto per gli appassionati di arte, ma anche per i curiosi desiderosi di lasciarsi trasportare da un’arte tuttora immortale.
Le mostre della Biennale
Il periodo della Biennale, che si chiuderà ufficialmente il 14 gennaio, offre la possibilità di assistere a numerose mostre tematiche ed esposizioni in grado di approfondire tecniche, segreti e storia dei mosaici che decorano Ravenna. Dislocate in diverse zone della città, le mostre della Biennale hanno l’obiettivo di offrire ai visitatori un punto di vista ampio e variegato sull’arte del mosaico, coinvolgendo il lavoro e le opere di numerosi artisti.
La Memoria Fisica della Materia, da questo punto di vista, è senz’altro una delle mostre più attese della rassegna. Visitabile fino al 14 gennaio presso il MAR, la mostra raccoglie e riunisce numerosi artisti che differiscono non soltanto per la provenienza, ma anche per il periodo storico in cui si sono trovati a lavorare.