La piazza e il Duomo a Parma sono uno scrigno di bellezze artistiche e storiche
La Cattedrale, il Battistero e il Palazzo Vescovile sono dei veri capolavori architettonici che riescono sempre a lasciare senza fiato.
A Parma è possibile scoprire magnifiche testimonianze dell’arte romanica- medievale. Proprio come a Modena, altra città che custodisce nel cuore antico del centro il Duomo, capolavoro del romanico padano di Lanfranco e Wiligelmo.
Queste due città hanno infatti molti punti in comune, dal modo di fare alla loro storia ducale, per non parlare della sfida enogastronomica di altissimo livello…
Ma andiamo oggi alla scoperta di Parma detta anche la ”Piccola Parigi” e della sua atmosfera romantica!
La Duomo di Parma
La Cattedrale di Parma è da quasi mille anni un luogo d’arte, storia e preghiera.
Dedicata all’Assunta, la Cattedrale di Parma è tra gli edifici romanico-padani più caratteristici del periodo storico-artistico. Fu iniziata verso il 1074 per volere del Vescovo-Conte Guibodo a seguito del terribile incendio che distrusse la precedente basilica paleocristiana e venne consacrata nel 1106.
Entrare nella Cattedrale significa vivere la tradizione religiosa della città, scoprire l’arte romanica che convive con lo sfarzo della pittura rinascimentale e avvicinarsi a uno dei più preziosi tesori della Città.
All’interno il Duomo presenta una struttura composta da tre navate e un transetto con cappelle laterali terminate da absidi.
Le decorazioni interne sono ricche, preziose, dal gusto rinascimentale, che addolcisce la massiccia composizione dell’esterno, tipica dell’arte romana.
Gli affreschi all’interno del Duomo di Parma
Entrando nella Cattedrale, si potrà subito notare l’ imponente ciclo affrescato della Vita di Cristo di Lattanzio Gambara, che accompagna il cammino del fedele lungo tutta la navata centrale.
Arrivati all’abside, troviamo un altro capolavoro pittorico: il Cristo in Gloria di Gerolamo Mazzola Bedoli che domina l’intero spazio restituendo intense immagini di quello che è il mistero eucaristico.
Artisti del calibro di Antonio Allegri detto il Correggio hanno sapientemente creato dei veri e propri capolavori pittorici per l’interno della Cattedrale, come l’affresco della Cupola che raffigura l’Assunzione della Vergine.
Una grandiosa opera prospettica, dove luce, composizione e movimento si fondono in una meraviglia di illusionismo visivo.
A cavallo tra il linguaggio pittorico rinascimentale e l’audacia dell’arte barocca, questa cupola venne ben presto definita “scandalosa” da alcuni critici contemporanei.
Ciò che più colpisce è indubbiamente l’Ascensione di Maria in cielo. Il vorticoso moto verso l’alto dei santi intorno alla Vergine, in uno squarcio di cielo, annulla completamente lo spazio reale.
Sarà questo il modello fondamentale a cui si rifaranno le grandi decorazioni barocche del secolo successivo.
Al centro della cupola vi è il Cristo, che discende dalla luce con una posa plastica e per l’epoca incredibilmente innovativa.
Sempre di Correggio all’interno della Cattedrale sono gli apostoli raffigurati sul tamburo della cupola, i santi dei pennacchi e le sei eleganti figure monocrome all’estremità dei sottarchi.
Il battistero di San Giovanni Battista
Il Battistero adiacente la Cattedrale fu progettato Benedetto Antelami e costruito tra il 1196 e il 1216.
È un magnifico monumento, significativo poiché testimonianza del passaggio dal romanico al primo gotico.
La struttura ottagonale, in marmo rosa di Verona, si sviluppa in altezza con quattro ordini di logge ad aperture architravate.
Tra i quattro portali d’ ingresso presenti, i due principali sono quello della Vergine e quello del Redentore.
Il portale della Vergine
È il portale che guarda verso nord e che si affaccia su Piazza del Duomo: da questo ingresso entrava il Vescovo in forma solenne.
La porta prende il suo nome dalla Vergine incoronata, con in mano un fiore e il Bambino benedicente, che occupa la lunetta nella parte superiore. Sotto, si può notare una doppia onda di acqua che simbolicamente allude al Battesimo.
I due alberi genealogici, agli stipiti della porta, descrivono la storia della discendenza del Messia: quello di Giacobbe che termina con Mosè, prefigurazione del Cristo, e quello di Jesse da cui deriva Maria, madre di Gesù.
Il portale del Redentore
Questo è il portale principale del Battistero e affaccia verso Ovest. I due stipiti che lo incorniciano, rappresentano le opere della misericordia e le sei età dell’uomo con la parabola della vigna.
Anche in questo caso il portale prende il nome dal contenuto della lunetta, che rappresenta il Redentore, seduto in trono e vestito con una tunica rossa, simbolo della sua natura divina.
È inoltre presente la figura di San Paolo e nell’architrave sottostante due angeli con la tromba risvegliano i defunti chiamati a ricevere il premio nel Paradiso ole pene senza fine dell’Inferno.
Il fregio che si trova sopra alla lunetta è dedicato ai dodici apostoli, come quello del portale della Vergine.
Il Palazzo Vescovile
Il Palazzo Vescovile è la sede del Vescovo di Parma e della curia diocesana. Il primo nucleo del Palazzo è stato edificato fra il 1045 e il 1055 per iniziativa del vescovo filo imperiale Cadalo ed è stato completato nella forma che vediamo oggi, dal vescovo Bernardo II alla fine del XII sec., mentre al vescovo Grazia si deve l’attuale facciata eretta nel 1232-1234.
L’operazione di restauro ha restituito al Palazzo l’aspetto di tipico edificio medievale con il porticato inferiore, ad archi a tutto sesto, murato e sovrastato da due ordini di trifore con archi.
Il cortile interno, invece, è un’ aggiunta del Cinquecento.
Lungo il vicolo del Vescovado si possono ancora osservare le parti medievali quali la torre e il monumentale ingresso in pietre squadrate. All’interno sono conservate opere di proprietà della Curia.
A cura di Greta Monterosso