martedì, 17 Dicembre, 2024

Alla scoperta dei castelli e dei borghi medievali in provincia di Modena

Esistono nei dintorni della ”città dei castelli”, dei luoghi suggestivi da vedere e conoscere in cui aleggia ancora quell’atmosfera tipica medievale, misteriosa e allo stesso tempo affascinante.

Antiche leggende, storie di cavalieri e amori non corrisposti, popolano i castelli del territorio modenese e emiliano. E sono molti borghi in provincia di Modena, che tra le antiche mura delle loro rocche fanno riemergere curiosità e grandi emozioni.

Visitare luoghi come Vignola, Formigine, Sestola, Nonantola, Carpi, è sinonimo di scoprire tutta la bellezza e tutta la ricchezza culturale del nostro Paese: piccoli borghi e cittadine quasi sconosciute sono in realtà grandi tesori che hanno conservato tutta la loro magia e quel fascino senza tempo.

Un viaggio alla scoperta delle storie e leggende per gli appassionati di fantasmi e paranormale, ma anche per i più scettici che indagano i fatti storici con rigore scientifico: visitando in prima persona i castelli animano un dibattito sempre acceso.

Il castello di Levizzano

Quando nell’alto medioevo il solitario e trincerato Castello di Levizzano (Castelvetro di Modena) proiettava la sua ombra, l’umile gente del volgo lo ammirava da lontano.

Da allora si tramanda la leggenda delle fate. Si narrava di bellissime fate vestite di bianco che durante le notti di luna piena danzavano sulle scalinate del castello, leggiadre e lievi come farfalle.
Quando l’alba tingeva di rosa il cielo, fugando le ombre, le bellissime fate sparivano. Tutto ricadeva nel mistero e il volgo era convinto che le fate fossero le padrone e abitanti del castello.

Bellissime e incantevoli creature passate, però, a miglior vita che tornavano a ripopolare i luoghi cari al loro cuore, dove avevano trascorso una felice esistenza.

 

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Storia del Castello di Levizzano

Le prime notizie certe del Castello di Levizzano, eretto con la funzione baluardo difensivo contro gli Ungari, come la vicina rocca di Vignola, sono contenute in un documento datato 890 il quale dimostra l’appartenenza alla chiesa di Modena.

In questo periodo era, forse, semplicemente costituito da una piccola rocca, cinta semplicemente da un fossato. Altre notizie troviamo in un documento del 1038, riguardante la concessione del castello, da parte del vescovo di Modena, al marchese Bonifacio di Toscana, padre di Matilde di Canossa.

Intorno all’anno Mille la fortificazione era decisamente molto grande. Alla fine del IX secolo, si presentava come un semplice insediamento fortificato di 2750 mq e, in caso di assedio, era capace di ospitare tutta la popolazione della zona con animali e masserizie.

 

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La struttura consisteva in una cinta muraria, al centro della quale era eretta la torre detta “Torre Matildica”, avente anche la funzione di mastio ossia luogo di comando, essendo residenza del signore, mentre nella zona meridionale del castello si trova una cappella dedicata ai SS. Adalberto ed Antonino, ora sconsacrata.

Al castello è anche stato istituto un museo per il Lambrusco. Questo pregiato vino è il fiore all’occhiello del territorio; proprio qui viene prodotto, tra le bellissime colline modenesi ammantate dai fitti filari di vigneti che soprattutto in autunno rendono il paesaggio veramente…un paesaggio da favola!

La dama bianca al Palazzo dei Pio di carpi

Un’antica leggenda racconta che la torre medievale chiamata anche dell’Uccellino nel Palazzo dei Pio sia stata abitata nel passato da una bellissima dama, nonché moglie di uno dei signori della famiglia Pio, governanti al tempo della città di Carpi.

Non si conosce il nome della donna, probabilmente era Bianca, ma non c’è certezza. L’unica cosa sicura era la crudeltà del marito che la fece uccidere e poi gettare di sotto dalla torre, appunto, dell’Uccellino.

La donna prima di morire lanciò una maledizione all’uomo nel quale avrebbe detto che tre giorni prima di morire sarebbe apparsa vestita di un camice bianco e chi per caso l’avrebbe vista sarebbe morto tra atroci sofferenze.
Il marito morì dopo tre giorni aver visto il suo fantasma.

Sembra che il  fantasma si aggiri tutt’ ora nel castello e si parla di diverse apparizioni: quando nella torre ci fu un incendio, il pompiere che era intervenuto sostiene di aver visto il fantasma della donna.

A Carpi c’è ancora chi si ricorda benissimo questa storia e ne esistono diverse versioni. Una in particolare tramanda che la Dama si fosse, in realtà, buttata dalla finestra una sera in cui al castello c’era una festa meravigliosa e le era stato impedito di partecipare poiché era presente anche il suo innamorato, un giovane che le proibivano di vedere per evitare scandali con il marito.

Storia del Castello dei Pio

Il complesso, un tempo circondato da fossati, è composto da più sezione edificate tra l’anno Mille e il Seicento, e fu abitato dai Pio dal XIV al XVI secolo. L’impulso decisivo fu dato da Alberto III Pio che trasformò la rocca medievale in una residenza in stile rinascimentale.

Dopo la caduta dei Pio, il castello fu adibito a scopi diversi nei secoli successivi alla e in tempi recenti ospita l’archivio storico comunale di Carpi, i musei (con le sezioni “Museo del palazzo”, “Museo della città” e “Museo monumento al deportato politico e razziale”) e il “Castello dei ragazzi” ed è sede saltuaria di eventi culturali come esposizioni e mostre d’arte.

A cura di Greta Monterosso

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