Una provincia tutta da assaporare
Nonostante sia una tendenza piuttosto comune quella di guardare all’autunno come ad un periodo “pigro”, in cui le giornate si accorciano e si fanno più fresche e grigie, i ritmi rallentano per prepararsi all’inverno e la natura inizia ad incamminarsi verso un lungo letargo, fatto di foglie gialle che tramontano in un rosso intenso, nella provincia di Modena questo intenso momento si traduce invece in una stagione viva e di grande attività.
L’Appennino si trasforma in un’opera pittorica dai colori strabilianti e le strade dei borghi vengono allestiti per celebrare cultura e sapori.
Eventi, fiere, sagre, mercatini… sono tante le occasioni che vengono create per promuovere la cultura e la bellezza della provincia e permettere ai turisti di scoprire e godere delle tradizioni e, soprattutto, di gustare le molteplici prelibatezze che il territorio ha da offrire. Un esempio emblematico di questi eventi tradizionali e tipici della stagione autunnale, è rappresentato senz’altro dalla produzione dell’aceto Balsamico tradizionale, che differisce nettamente da quello di Modena Igp.
La tradizione consiste in ciò che i modenesi chiamano “most cot”, ovvero il mosto cotto, che prevede la bollitura del mosto a cui seguiranno la fermentazione alcolica e la maturazione in batteria e, infine, diversi prelievi e trasferimenti da una botte all’altra che doneranno le particolari caratteristiche organolettiche, di sapore e profumo all’aceto. Piuttosto consueto è poi ritrovarsi a passeggiare tra i mercatini di artigianato e gli stand di street food locali, magari accompagnati da un bicchiere di vin brulé in una mano e uno gnocco fritto nell’altra, mentre si assiste alla preparazione dei ciacci, degli impasti di farina che vengono cotti su pietra, molto simili nell’aspetto alle crepes, ma di origini antichissime, italiane e modenesi.
Si arriva così all’ora dei pasti, scandita da ricche pietanze consumate in trattorie e agriturismi, che fanno dei frutti freschi e genuini della terra i protagonisti dei loro menu: tra tutti, i prediletti sono tartufi, funghi porcini e castagne, che abbonano nei boschi dell’Appennino. Una stagione, dunque, molto stimolante per i sensi e per i palati più sofisticati.