Visita a Sacile e Sesto al Reghena per un tuffo nell’arte e nella storia venete
a cura di Sara Scano
Il territorio friulano è la
scenografia perfetta
per vivere un’esperienza
magnifica, avvolti tra
le mille sfumature della
natura locale.
Nelle zone
più belle della regione,
lungo le rive del fiume
Livenza, sorge uno dei
percorsi cicloturistici più
frequentati dai cultori delle
due ruote che regala,
dopo ogni pedalata delle
visioni indimenticabili.
Il tracciato può essere diviso
in molteplici parti, dalle
sorgenti del “Gorgazzo”,
della “Santissima” e del
“Molinetto” alle città come
Caneva, Fontanafredda e
Polcenigo, sino alle località lagunari
come Eraclea e Caorle,
affacciate sul Golfo di Venezia.
Una delle tappe più amate dai
visitatori della ciclovia è Sacile,
conosciuta come il “Giardino
della Serenissima” per
il suo aspetto pittoresco che
ricorda il capoluogo veneto.
Attraversato dalle acque fluviali,
su cui si specchiano deliziosi palazzi
nobiliari in stile veneziano,
il borgo custodisce importanti
bellezze architettoniche assolutamente
da non perdere: il Duomo
di San Nicolò, patrono della città,
la Chiesetta della Madonna della
Pietà e Piazza del Popolo sono
solo alcuni dei tesori da riscoprire
per arricchire l’escursione con un
tuffo nell’arte e nella storia sacilesi.
Superando il Ponte della Vittoria,
in poco meno di cinquanta chilometri,
si arriva al comune di Sesto
al Reghena. L’ambiente circostante
si trasforma piano piano e abbandona
le atmosfere veneziane
per entrare nella meravigliosa
cittadina di età pre-romana che
conserva ancora oggi i segni del
passaggio dei re longobardi. Attraversando
la cittadina pordenonese
non si possono non visitare i suoi
punti più splendidi, come l’Abbazia
di Santa Maria in Silvis o l’antico
mulino di Stalis sul guado posto tra
Friuli e Veneto, prima di proseguire
sulla rotta tracciata dal Livenza.
Si ritorna in pista alla volta di Brugnera,
ma nel frattempo prendiamoci
qualche momento per ammirare
lo spettacolo offerto dai paesaggi
meravigliosi e dagli esemplari
della fauna che accompagnano gli
escursionisti nelle tappe successive:
trote, carpe, lucci, anguille
e scardole popolano le acque del
fiume mentre cervi e caprioli che
abitano i boschetti, si affacciano
per osservare i nuovi visitatori.