giovedì, 9 Gennaio, 2025

Il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno ha riaperto al pubblico l’Ala Ottocentesca il 1° dicembre 2024, dopo sette anni di lavori di restauro e ammodernamento.

Questa sezione del museo, progettata dall’architetto Francesco Lazzari tra il 1831 e il 1836, ospita una delle più importanti collezioni di modelli in gesso dello scultore neoclassico Antonio Canova.

I lavori hanno incluso il consolidamento strutturale e il miglioramento sismico delle campate, garantendo maggiore sicurezza e stabilità all’edificio storico.

Inoltre, è stato realizzato un nuovo impianto di illuminazione che valorizza i dettagli delle opere esposte.

Tra i capolavori esposti, i visitatori possono ammirare “Napoleone come Marte Pacificatore” (1806), “Ercole e Lica” (1795-1796) e “Le Grazie” (1813), quest’ultima commissionata da Giuseppina Beauharnais e ora conservata all’Ermitage di San Pietroburgo.

La riapertura dell’Ala Ottocentesca rappresenta un importante passo per la valorizzazione del patrimonio artistico di Antonio Canova e per la promozione della cultura nel territorio veneto.

La Gypsotheca Antonio Canova: un gioiello neoclassico nel cuore di Possagno

La Gypsotheca Antonio Canova, situata a Possagno (Treviso), è uno dei luoghi più affascinanti per scoprire e ammirare l’eredità artistica del grande scultore neoclassico Antonio Canova (1757-1822). Inaugurata nel 1836, pochi anni dopo la morte dell’artista, la Gypsotheca è un museo unico al mondo che custodisce i modelli in gesso originali utilizzati da Canova per realizzare le sue celebri sculture in marmo.

La collezione della Gypsotheca comprende oltre 150 opere, tra cui gessi, bozzetti e marmi, che raccontano il percorso creativo del maestro. Tra i capolavori esposti si possono ammirare le celebri “Tre Grazie,” “Amore e Psiche giacenti” e il monumentale “Ercole e Lica.” Questi modelli sono stati realizzati nello studio di Canova a Roma e poi trasportati a Possagno per volontà dell’artista, che desiderava che il suo paese natale fosse custode del suo lascito.

La Gypsotheca è divisa in due aree principali. L’Ala Ottocentesca, progettata dall’architetto Francesco Lazzari, è uno spazio monumentale con soffitti a capriate lignee che ospita i modelli più imponenti. Recentemente restaurata, questa sezione è stata riaperta al pubblico il 1° dicembre 2024, dopo sette anni di lavori di consolidamento strutturale e miglioramento sismico. Il nuovo sistema di illuminazione, progettato per valorizzare i dettagli delle opere, offre ai visitatori un’esperienza visiva di straordinario impatto.

Accanto all’Ala Ottocentesca si trova l’Ala Scarpa, progettata nel 1957 dall’architetto Carlo Scarpa per celebrare il bicentenario della nascita di Canova. Questo spazio moderno e lineare dialoga armoniosamente con il contesto storico, sottolineando la monumentalità delle opere esposte.

Il complesso museale include anche la Casa Natale di Antonio Canova, un edificio storico che conserva oggetti personali, disegni e strumenti utilizzati dall’artista. A pochi passi dalla Gypsotheca si erge il Tempio Canoviano, una chiesa monumentale progettata dallo stesso Canova e completata postuma nel 1830. Il Tempio, che richiama il Pantheon romano, è un tributo al genio e alla fede dell’artista, ed è il luogo dove riposano le sue spoglie.

La Gypsotheca Canoviana non è solo un museo, ma un centro di ricerca e divulgazione culturale. Oltre alla visita delle collezioni permanenti, il museo organizza mostre temporanee, eventi didattici e workshop per avvicinare il pubblico all’arte e al pensiero di Canova.

Questo straordinario luogo rappresenta una tappa imprescindibile per chi desidera scoprire il genio di Antonio Canova e immergersi nel fascino senza tempo del neoclassicismo.

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