Ravenna: tra storia, mosaici e bellezze artistiche
Ravenna è senza dubbio la città più importante, nonché la più conosciuta, di tutta la Romagna.
Centro turistico oltremodo apprezzato non solo per la sua bellezza, ma soprattutto per le infinite potenzialità racchiuse all’interno del suo territorio. Ravenna offre moltissime possibilità in grado di accontentare svariate tipologie di turisti e appassionati.
I cultori del mare sicuramente conosceranno già i piaceri e le gioie della riviera romagnola, che comprende la bellezza di nove lidi ravennati. Luoghi ideali per passare un’estate spensierata all’insegna delle belle spiagge e del divertimento notturno, perfetti non solo per famiglie ma anche per i più giovani, sempre alla ricerca di serate adrenaliniche e svaghi da svolgere in compagnia.
Ravenna può inoltre vantare la presenza di un fervido contesto culturale figlio della sua storia millenaria, che ha visto alternarsi sul suo territorio culture antiche e fondamentali, da quella romana a quella bizantina. Ognuna di queste ha lasciato tracce inestinguibili e inestimabili, donando alla città di Ravenna un carattere unico e un aspetto storico-culturale tutto da scoprire.
Un po’ di storia
Probabilmente pochi sanno che, nel corso della sua storia, la città di Ravenna è stata capitale per ben tre volte. Prima è stata capitale dell’Impero Romano d’Occidente, dal 402 al 476, poi del Regno Ostrogoto dal 493 al 540 e infine dell’Esarcato Bizantino dal 584 al 751, a conferma della centralità e dell’importanza ricoperte da Ravenna.
La prima vera svolta nella storia di Ravenna si ebbe nel 402, quando per ragioni di sicurezza l’imperatore Onorio decise di spostare la capitale dell’impero da Milano alla città romagnola.
La spinta di questo cambiamento epocale ebbe un impatto enorme su una cittadina che fino ad allora si era accontentata di rivestire il ruolo di piccola provincia. I nuovi gradi di capitale dell’Impero la trasformarono in breve tempo in un centro culturale di prim’ordine. Per donare a Ravenna l’aspetto degno di una residenza imperiale, tra il V e il VI secolo d.C. vennero ideati, progettati e costruiti ben otto monumenti che, al giorno d’oggi, grazie alla loro bellezza e alla loro rilevanza storica, fanno parte della World Heritage List stilata dall’Unesco.
I monumenti in questione sono il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero Neoniano (o degli Ortodossi), il Battistero degli Ariani, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la Cappella Arcivescovile (o di Sant’Andrea), il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di San Vitale e la Basilica Sant’Apollinare In Classe.
La bellezza senza età di questi monumenti paleocristiani rende assolutamente obbligatoria una visita per chiunque si trovi nei paraggi.
I mosaici dei monumenti
La qualità eccelsa dei mosaici presenti all’interno dei monumenti ha il potere di lasciare chiunque senza fiato, e la storia raccontata al loro interno rappresenta un compendio accurato ed esaustivo dei rapporti artistici e religiosi tra Oriente e Occidente tra il V e VI secolo d.C.
Il monumento più antico è il Mausoleo di Galla Placidia. Dall’aspetto semplice e modesto, colpisce per la sua costruzione di mattoni a vista.
Una volta entrati è impossibile non rimanere esterrefatti dalla bellezza dei mosaici che ricoprono interamente pareti, archi, lunette e cupola. L’iconografia richiama, a diversi livelli interpretativi, la vittoria della vita eterna sulla morte. Il cielo stellato posto al centro della cupola e il Cristo Buon Pastore tra le pecore rappresentano senza dubbio le opere di maggior interesse, mosaici perfetti in ogni minimo dettaglio.
Allo stesso periodo risale il Battistero Neoniano, edificio dalla particolare forma ottagonale che racchiude al suo interno marmi e mosaici policromi, opere d’arte inestimabili che rendono il Battistero Neoniano l’edificio paleocristiano più sfarzoso e meglio conservato.
Mimetizzato splendidamente tra gli edifici del centro storico si trova il Battistero degli Ariani, costruito da Re Teodorico alla fine del V secolo d.C., celebre per i mosaici che ricoprono la cupola e che raffigurano il Battesimo del Cristo. Sempre a Re Teodorico si deve la realizzazione della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, che vede al suo interno la presenza di uno dei mosaici del periodo paleocristiano più famosi al mondo.
Un capolavoro incommensurabile che occupa tutta la navata centrale e che ripercorre 26 scene cristologiche appartenenti al Nuovo Testamento.
La cappella Arcivescovile
La Cappella Arcivescovile è l’unico monumento ortodosso presente in città, e i mosaici al suo interno raffigurano la presenza del Cristo in veste di guerriero, con il suo volto e la sua figura a dominare diversi punti della Cappella.
Risalenti al periodo bizantino, nello specifico all’epoca dell’imperatore Giustiniano I, la Basilica di San Vitale e la Basilica Sant’Apollinare In Classe sono un perfetto connubio dello stile bizantino con elementi tipici della tradizione Occidentale.
Questo perfetto melting pot di stili e tradizioni balza subito all’occhio mentre si ammirano i mosaici delle due basiliche, splendenti in ogni dettaglio e magnificamente accurati nella rappresentazione delle figure sacre e dei protagonisti del periodo Giustiniano.
I mosaici di Ravenna non sono semplici opere d’arte o mere testimonianze storiche di periodi antichi e per noi lontanissimi. I mosaici di Ravenna sono un’esperienza da affrontare con grande curiosità, rispetto e consapevolezza di trovarsi dinanzi a qualcosa di unico per importanza, bellezza e valore artistico. Un’esperienza in grado di colpire gli occhi e riempire il cuore.
A cura della redazione