giovedì, 7 Novembre, 2024

a cura di Maria Bellocco

 

LA DIMORA DELL’ULTIMO DOGE DI VENEZIA

 

L’architettura antica è uno degli aspetti più invidiabili e affascinanti del nostro paese.

In tutto il territorio italiano, infatti, sorgono palazzi, castelli e grandi ville che in tempi un po’ lontani da noi hanno ospitato tra le proprie stanze nobili famiglie che hanno in qualche modo segnato la storia della zona in cui hanno vissuto.

E un esempio di grandi ville è Villa Manin, dimora dell’ultimo doge di Venezia Ludovico Manin, situata a Passariano di Codroipo, nella provincia di Udine.

 

Villa Manin - Codroipo

 

Villa Manin è uno stupendo complesso architettonico costruito nel Cinquecento sotto la volontà del nobile friulano Antonio Manin, che dopo aver perso una serie di domini sul mare, decise di spostarsi nell’entroterra, avviando un’azienda agricola e mettendoci al centro la casa padronale.

La struttura è stata sottoposta a dei lavori di restauro negli anni Sessanta, e dal 2004 al 2008 è stata anche sede di un centro di arte contemporanea e attualmente ospita varie mostre, visite guidate, congressi, concerti e grandi eventi e manifestazioni.

Si tratta di un luogo di un certo rilievo dal punto di vista storico perché è stato teatro di molti colloqui che hanno portato alla stipula del Trattato di Campoformio, stretto il 17 ottobre 1797 tra la Francia e l’Austria.

 

VIlla Manin - Eventi

 

UN MUSEO VIVENTE

Come ogni villa antica e storica, anche Villa Manin è un vero e proprio museo vivente.

Le sue stanze, arredate con mobili originali dell’epoca, permettono di rivivere quasi l’atmosfera di quei tempi.

La villa comprende anche una zona museale dov’è possibile ammirare una raccolta di carrozze antiche, esposizione fissa e sempre visitabile.

Alcune stanze sono state arredate e decorate, inoltre, con dei dipinti del Museo di Udine, come la Camera di Napoleone, così denominata poiché sembra proprio che il generale francese abitò in villa per qualche mese e dormì appunto in quella camera, proprio per i colloqui del Trattato di cui abbiamo parlato qualche riga più sopra.

 

 

Oltre ad essere importante e apprezzabile dal punto di vista architettonico la villa accoglie al suo interno
un mondo infinito di arte e bellezza.

In una delle sale, infatti, il soffitto è stato impreziosito dagli affreschi dell’artista francese Ludovico Dorigny: il Trionfo della Primavera, le Allegorie dell’Amore, della Gloria, della Ricchezza e dell’Abbondanza.
Sulle pareti, invece, spiccano scene di Apollo e Marte, Venere e Bacco, Giudizio di Paride, e figure allegoriche come Pan e Siringa.

 

Louis_Dorigny

 

Come accennato, la villa è stata ed è tuttora spesso sede di mostre, e in passato ha ospitato esposizioni importanti e prestigiose, di artisti di un certo calibro, come quelle su Tiepolo, i Longobardi, Sebastiano Ricci, Giovanni Antonio da Pordenone, e addirittura Kandinsky nel 2003.

Dal 2004 al 2008, poi, è stata Centro di Arte Contemporanea: l’evento prevedeva una programmazione annuale: mostre tematiche di artisti internazionali, collaborazioni con altri importanti musei del resto del mondo, progetti di scultura nel vasto parco in cui è immersa, esposizioni di artisti del territorio,
emergenti e rinomati, ed altri eventi collaterali.

 

 

LA CAPPELLA DI SANT’ANDREA

Compresa nel complesso architettonico della villa troviamo anche la Cappella di Sant’Andrea.
Si tratta di un edificio più tardivo: è stato costruito, infatti, nei primi anni del Settecento
da Domenico Rossi. La Cappella si trova all’esterno della villa, ed è distaccata dalla struttura principale.

E’ costituita da una pianta quadrata, con angoli smussati, sembra avere quasi una forma ottagonale.

La facciata, formata da un timpano e una coppia di colonne su ciascun lato, presenta i margini del frontone decorati con statue e gruppi marmorei curati da Pietro Baratta.

Portano invece la firma di Giuseppe Bernardi- Torretti i due altari interamente realizzati in marmo presenti nella sacrestia e gli altri due dotati anche di pala e lavorati a rilievo.

 

 

IL PARCO

Tra le attrazioni della villa, infine, è impossibile non citare il parco.

Quasi diciotto ettari di superficie e più di 1600 esemplari verdi tra alberi e arbusti.

La caratteristica di questo parco è probabilmente il fatto di non essere statico: nel corso del tempo l’intervento della mano dell’uomo ha più e più volte, modificato, rimodellato e ricostruito la forma, l’immagine, la struttura dell’intero paesaggio.

Tanti sono stati i progetti messi in atto e gli stili sperimentati, in cui si sono sovrapposti tendenze di ordine e disordine artificiale.

 

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